Don Antonio Sona

Parroco

Carissimi parrocchiani di S. Giovanni Evangelista in Verona, mi è stato chiesto di presentarmi. La vostra richiesta nasce spontanea come la risposta che ne seguirà da parte mia, dato il caso che un sacerdote che subentra ad altri come parroco diventa anche richiamo per chiunque della comunità a cui apparterrà. E mi spiego subito con un fatto. Quando in qualche luogo ci incontriamo tra sacerdoti, il parroco viene denominato non sempre con il suo nome di Battesimo ma con il titolo della parrocchia a cui appartiene. E io già mi sento chiamare: “Il parroco di S. Giovanni Evangelista”. Fa piacere questo modo di dire, mi fa sentire già parte di voi, prima ancora di conoscervi e di incontrarci da vicino. Per me, inoltre, l’essere stato destinato dal Vescovo Giuseppe alla vostra comunità ha fatto ancor più piacere e ha acceso nel mio cuore un dolce ricordo, poiché da bambino con la mia famiglia ho abitato per cinque anni in via Tanaro.

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Sono stati anni belli, che hanno coinciso con l’età delle elementari (presso la scuola Frattini) e in parte la prima media (presso la scuola Manzoni). Anni in cui ricordo la vivacità di una parrocchia, frequentata anche da numerosi ragazzi. Poi il trasferimento con la famiglia a Quinzano, dove sono rimasto fino all’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1989. Nei trent’anni di sacerdozio ho vissuto sempre a Verona, rivestendo vari incarichi: curato a Lugo di Grezzana, educatore nel Seminario di S. Massimo, segretario dei Vescovi, S.E. Mons. Nicora e S.E. p. Flavio Roberto Carraro; dal 2001 ho iniziato da parroco: a Lugo per sei anni e successivamente a Lugagnano per dodici anni. Ora, all’età di 55 anni, inizio con voi comunità di S. Giovanni Ev. la nuova esperienza pastorale sulle orme di quanti mi hanno preceduto, primo fra tutti d. Luciano Scattolini. Fu proprio lui per primo a propormi di entrare in seminario, ma nel frattempo cambiavo paese e ho posticipato al primo anno di scuola superiore ciò che d. Luciano mi aveva suggerito in precedenza. Il trasferimento di residenza non mi ha allontanato completamente da voi. A ogni passaggio significativo dei miei studi mi recavo dall’ormai vecchio parroco per tenerlo informato, e per questo nel 1989, in una domenica successiva alla mia ordinazione sacerdotale, avvenuta il 13 maggio, d. Luciano mi ha invitato a celebrare una S. Messa con voi. E oggi che mi ritrovo successore del parroco in quella che è stata la mia parrocchia da ragazzo e in cui ho celebrato i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, vale a dire la Prima Confessione, la Prima Comunione e la Cresima. Mentre il Battesimo l’ho ricevuto a Tomba Extra, da dove proviene la mia famiglia. Non posso nascondere una sottile gioia e l’emozione di tutto quanto è avvenuto fin qui… Ora desidero proseguire il mio cammino di fede e di guida insieme a voi per continuare a crescere nella luce della fede e di incarnazione del vangelo. Un sentito ringraziamento lo rivolgo ai sacerdoti che prima di me hanno lavorato con passione e con avvedutezza in questa comunità. Io mi colloco nel loro solco pastorale; il Signore li sostenga come lui sa fare con ciascuno di noi per rendere il giusto merito di tanto lavoro e di sagge scelte pastorali.

don Antonio Sona